Intervistato su Musica361 per parlare di Tuttorock

Musica di tutti i tipi o qualche genere in particolare?
Tuttorock, a dispetto del nome, vuole essere la casa comune di tutti gli appassionati di musica, di qualsivoglia genere, senza muri, barriere o settorializzazioni. La parola “rock” contenuta nel nome, si riferisce principalmente ad un’attitudine, ad uno stile di vita, che non deve essere identificato e “recintato”

Perché avete scelto di trattare solo la musica italiana o internazionale o perché entrambe?
Trattiamo sia musica italiana sia internazionale, per poter suscitare interesse negli appassionati di tutti i generi musicali e per fornire un panorama più completo possibile.

Quali le caratteristiche che la rendono unica?
Credo di poter affermare senza ombra di dubbio che siamo gli unici che coprono fisicamente l’Italia completa, da Palermo a Torino, passando per Bari, Napoli, Roma, Ancona. Copriamo interi tour e ci muoviamo sempre e solo con accrediti ufficiali. Le nostre foto sono tutte scattate seguendo le regole di ingaggio degli organizzatori. Altra cosa: siamo trasversali rispetto i generi. Non ci limitiamo ad un genere preciso. Diamo spazio a tutti (con qualche doverosa esclusione…) e cerchiamo, per quanto possibile di coprire anche tanti artisti e generi minori.

Edicola361 Tuttorock 1 

Da quando esiste la testata?
Maurizio: Siamo nati ad ottobre 2014; all’inizio ero da solo. Non trovandomi più a mio agio nelle altre webzine in cui avevo fatto attività decisi di fondarne una mia. Poco dopo trovai valido supporto con alcuni amici che avevo conosciuto nelle precedenti webzine come Rodrigo Donolato, Marco Raggi e Stefano Cascella. Poi si unirono Elena Arzani, Francesca Mercury, Daniele Di Chiara, Nino Saetti, tutti ancora presenti, e spero di non avere dimenticato nessuno. Ufficialmente la data in cui abbiamo iniziato a raccogliere i dati è il 4 Gennaio 2015.

Qual è stato il percorso di crescita?
In quattro  anni abbiamo superato (come numeri) testate storiche e validissime che contano molti più anni di noi come anzianità; ma più che guardare gli altri preferiamo concentrarci su di noi, ed i numeri parlano di oltre 750.000 visitatori unici (contatore in homepage) con una media di 6,5 pagine viste a testa. Sulla pagina Facebook abbiamo passato i 70.000 like (senza averne mai comprato nemmeno uno); poi siamo presenti su Tumblr, Linkedin, Twitter, Youtube, Pinterest, Flickr e Instagram.

Come descrivereste la vostra immagine e impostazione grafica?
Sono due i motti che riporto sempre; il primo è di Billie Joe Armstrong: “Un giorno un ragazzo venne da me e mi chiese “Cos’è il punk?“. Così io calciai un bidone della spazzatura e gli dissi ‘Questo è punk!‘ Anche lui allora calciò il bidone e disse ‘Questo è punk?’ e io ‘No, questa è moda“. Significa che devi sempre essere te stesso e lavorare onestamente e con etica. Il secondo è di Mao Tse-Tung: “Una lunga marcia inizia con un piccolo passo”; significa che devi avere pazienza e fare tanti piccoli passi per avere successo, e non è vero che l’erba del vicino è sempre più verde. Per quanto riguarda l’impostazione grafica al momento non è soddisfacente ma stiamo lavorando su questo aspetto.

Quanto pesano per voi i social nella divulgazione del vostro progetto?
Oggi la comunicazione si fa sui social. Io seguo personalmente vari stage sull’argomento. Ogni social ha le sue peculiarità e i suoi tempi. Ogni orario ha un suo pubblico; con il mio eccellente staff, cui vanno aggiunti Francesco Vaccaro, Monica Atzei e Alice Lorenzini, programmiamo tutto con certosina precisione per massimizzare i post e raggiungere il pubblico che ci interessa. Giova sempre tenere conto che il core deve essere il sito; il dominio è di proprietà dell’owner; i social ti ospitano e possono anche chiudere o escluderti a loro insindacabile giudizio da un momento all’altro, per cui, a buon intenditor… 

Tra i social, quale trovate quello più efficace?
Come dicevo prima, ogni social ha una sua fascia. Instagram è quello attualmente più seguito e trendy e raggiunge la fascia più giovane. Facebook è patrimonio degli over 30 arrivando alla fascia vintage. Linkedin si rivolge ad un’utenza professionale. Twitter sta esaurendosi. Pinterest e Tumblr contribuiscono. Curiosamente Google+ , che chiude,  era il top nella fascia millennials, anche se in Italia non ha mai attecchito.

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Chi è il direttore e qual è la linea che ha impostato in tema di musica?
La nostra linea, non sempre capita, è che Tuttorock è la casa di tutti quelli che amano la musica in tutte le sue diversità e contaminazioni. Ognuno può e deve trovare quanto è di suo gusto (Tutto sta proprio per “tutto”, Rock perché sono tantissimi i significati della parola rock. Rock non vuol dire infrangere le regole ma cambiarle ed interpretarle). Quando chiesero a Bill Gates il segreto del suo successo lui rispose: “Il  mio successo si deve a tre fattori: persone, persone, persone”. Se è vero che il responsabile è Maurizio Donini, la linea viene decisa in gruppo, inteso cosa pubblicare, in che forma, su quali canali. Sul nostro sito puoi trovare soprattutto rock e metal in tutte le sue contaminazioni, dal prog al death, dalla psichedelia al folk, ma anche pop, jazz, musica italiana, perfino rap e trap. Poi i gusti personali sono un altro discorso.

Che rapporto avete con gli uffici stampa?
Posso solo definirli eccellenti. Collaboriamo con tutti i booking e gli Uffici Stampa più grandi cercando di dare il maggior spazio possibile anche agli emergenti. I Mario Rossi di oggi possono essere, se aiutati, gli U2 di domani. Uscii dalla precedente webzine perché non vollero farmi lavorare su Lo Stato Sociale; quella con Lodo e Alby fu una delle prime interviste che realizzai come Tuttorock e quando capita ricordo loro come io ed il fotografo Nino Saetti andammo nel fango di Correggio il 25 aprile per seguirli quando nessuno lo faceva. Vederli ora trionfare mainstream è una grande soddisfazione.

Esiste ancora la concorrenza tra testate? Se si, come superarla?
Con molte altre testate ci troviamo ai concerti e nei pit e capita di mangiare e bere assieme. Ho il massimo rispetto e stima di quasi tutti. La competizione quando è sana e condotta in modo onesto ed etico può solo fare progredire. Alcuni si comportano in maniera poco corretta e preferisco evitarli, ma sono pochi casi, probabilmente a molti starò antipatico io, è umano. Ma quando ci troviamo in eventi come Firenze Rocks, dove passi tutta la giornata assieme, si creano   dei  momenti bellissimi. A memoria posso citare, sempre sperando di non scordare qualcuno, persone come Mathias Marchioni, Roberto Villani, Cesare Veronesi, Moris Dallini, Denis Ulliana, Danilo D’Auria, Sara Alice Ceccarelli, Luca Ortolani e Annalisa Russo, con cui non farei mai una gara di birre.

Quali per voi, almeno due testate di riferimento per il vostro ambito/settore?
Classic Rock e NME Magazine.

https://www.musica361.it/alla-scoperta-della-redazione-di-tuttorock/